Il burnout è un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo.
La sindrome da burnout dipende dalla risposta individuale ad una situazione professionale percepita come logorante dal punto di vista psicofisico. In tale contesto, l'individuo non dispone di risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo. Pertanto, il lavoratore che ne è soggetto, arriva al punto di "non farcela più" e si sente completamente insoddisfatto e frustrato dalla routine quotidiana.
Nel tempo, il burnout può condurre ad un distacco mentale dal proprio impiego, con atteggiamento di indifferenza, malevolenza e cinismo verso i destinatari dell'attività lavorativa. Il burnout non va sottovalutato, considerandone i sintomi passeggeri e poco importanti: la demoralizzazione e la negatività per il proprio contesto possono sfociare, talvolta, nella depressione e in altri disturbi più complessi da affrontare.
CAUSE E FATTORI DI RISCHIO
Il burnout va inteso come un processo multifattoriale che riguarda sia i soggetti (variabili individuali, come sesso, età e stato civile), che la sfera organizzativa e sociale nella quale lavorano. Questa forma di esaurimento è determinata da una condizione di stress cronico inserito in un contesto lavorativo e/o derivante da esso, nella quale viene percepito uno squilibrio tra richieste-esigenze professionali e risorse disponibili.
La sindrome da burnout è sostenuta, quindi, da un vissuto di demotivazione, delusione e disinteresse. I ritmi intensi, le richieste pressanti e la responsabilità lavorativa in combinazione alla tendenza ad identificarsi con la propria professione, determinano spesso un grande investimento di energie e risorse che, nel tempo, può facilitare la comparsa di questa forma di esaurimento.
Condizioni che rappresentano un fattore di rischio per il burnout:
- Fattori socio-demografici
- Età: alcuni esperti sostengono che l'età avanzata costituisca uno dei principali fattori di rischio di burnout; altri ritengono, invece, che i sintomi siano più frequenti nei giovani, le cui aspettative sono deluse e stroncate dalla rigidezza delle organizzazioni lavorative;
- Stato civile: persone senza un compagno stabile sembrano essere più vulnerabili a sviluppare questa forma di esaurimento psico-fisico;
- Genere: le donne sarebbero più esposte degli uomini al pericolo di soffrire di burnout.
- Caratteristiche di personalità
- Tendenza a porsi obiettivi irrealistici;
- Personalità autoritaria o introversa (difficoltà a lavorare in team);
- Concetto di sé come indispensabile;
- Abnegazione al lavoro, inteso come sostituzione della vita sociale;
- Motivazione ed aspettative professionali elevate.
SINTOMI E CONSEGUENZE
La sindrome del burnout è caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e da un peggioramento delle prestazioni professionali.
Il burnout non si manifesta quasi mai in modo improvviso, ma è il risultato di un processo graduale che si sviluppa nel tempo. All'inizio, il lavoratore si trova a sostenere con forte impegno le mansioni che gli vengono assegnate, allo scopo di mantenere le proprie capacità di rendimento. Tuttavia, il forte carico di lavoro associato a poche fasi di riposo può tradursi in un vero e proprio sfinimento psichico.
Nella maggior parte dei casi il burnout, si sviluppa in modo subdolo: spesso, chi ne soffre non se ne accorge e considera normali i primi campanelli d'allarme, come insonnia, cefalea, mal di stomaco, insofferenza per i turni e poca motivazione per lo svolgimento dell'attività lavorativa.
Un segno caratteristico del burnout è che il lavoratore non riesce a recuperare nonostante le possibilità di riposo (la sera, nel fine settimana, in vacanza ecc.).
Le manifestazioni della sindrome da burnout sono numerose e varie, ma tre caratteristiche sono sempre presenti:
- Senso di esaurimento o depauperamento delle energie: l'esaurimento emotivo è il sintomo centrale del burnout e consiste nel sentimento di essere svuotato e annullato dal proprio lavoro. Le persone colpite si sentono sfinite sul piano emotivo, fisico e mentale.
- Aumento della distanza mentale dal proprio lavoro: nel burnout, si manifesta un atteggiamento di distacco mentale dalle proprie mansioni con aumento dell'isolamento dal proprio lavoro con ridotta efficacia professionale. Inoltre, sono presenti sentimenti di negativismo o cinismo relativo al proprio impiego e nei confronti delle persone che richiedono o ricevono la prestazione o il servizio (colleghi, clienti, superiori).
- Ridotta efficacia professionale: la ridotta realizzazione personale, la percezione della propria inadeguatezza al lavoro, la caduta dell'autostima e il sentimento di insuccesso nel proprio lavoro si traducono nel calo dell'efficienza personale, il lavoratore percepisce di diventare sempre meno efficiente, nonostante si impegni di più nelle proprie mansioni.
Il burnout può condurre, inoltre, il soggetto ad un abuso di alcol, cibo, farmaci o sostanze psicoattive. Se non s'interviene, si possono verificare isolamento, autolesionismo e impoverimento della vita di relazione, disturbi d'ansia, crisi di panico e depressione.
TRATTAMENTO
Se s'interviene tempestivamente con un'adeguata assistenza medica e psicologica, si evita che si inneschino meccanismi più complessi e difficili da gestire.
Le strategie per superare la sindrome da burnout sono diverse e comprendono la psicoterapia, la modifica delle abitudini lavorative e l'adozione di misure utili a contrastare lo stress nella quotidianità.
Gli interventi psicoterapeutici contribuiscono a migliorare la prognosi del burnout, tenendo conto della complessità della patologia e della specifica individualità del soggetto.
Questo percorso è finalizzato a fornire al paziente informazioni chiare e specifiche sul suo disturbo (es. sintomi, decorso ecc.), per aiutarlo a gestire la sintomatologia che comporta:
- Favorire un adeguato esame di realtà;
- Ripristinare le funzioni principali della persona;
- Ridurre le difficoltà sociali, cognitive e psicologiche;
- Favorire il superamento degli episodi sintomatici in modo costruttivo per giungere ad un nuovo equilibrio.