Farmaci

Lo sviluppo della moderna terapia farmacologica è uno dei più importanti traguardi del nostro secolo. Tuttavia una progressiva e sempre più pericolosa dipendenza da farmaci e sostanze psicotrope si è sviluppata in seguito alla facilità di reperimento di tali sostanze, pur legalmente prescritte.

Quando un individuo utilizza alcune tipologie di farmaci senza avvalersi di consulenza medica specialistica, la possibilità che un uso improprio e prolungato di essi determini una dipendenza è altamente probabile.

Principali farmaci e sostanze psicotrope che possono condurre a sviluppare dipendenza:
  • Analgesici;
  • Ansiolitici (benzodiazepine);
  • Antidepressivi;
  • Barbiturici (sedativi, antiepilettici);
  • Narcotici (morfina, metadone);
  • Ipnoinducenti;
  • Stimolanti(amfetamine).

DIPENDENZA

Uno dei primi sintomi che una dipendenza si è instaurata è la comparsa di assuefazione al farmaco, in seguito alla quale è necessario aumentare il dosaggio dello stesso per ottenerne lo stesso effetto.

Un ulteriore segnale di dipendenza è la comparsa di sintomi di astinenza al momento della sospensione repentina del farmaco.

Costanti ed intensi craving nei confronti della sostanza portano l’individuo a sperimentare forti impulsi all’assunzione, correlati da un tipo di cognizione a carattere ossessivo. 

ASTINENZA DA FARMACI E PSICOTROPI

I sintomi da astinenza variano a seconda della sostanza di abuso.

Oppiacei (antidolorifici oppioidi, morfina, metadone, codeina) possono produrre sintomi da astinenza poche ore dopo l’ultima dose. I sintomi possono durare per una settimana o più. L’astinenza non assistita, sebbene non pericolosa per la vita, può condurre a continue ricadute nell’intento da parte del soggetto di alleviare i sintomi.

I più frequenti sintomi da astinenza da oppiacei includono: nausea, vomito, diarrea, crampi muscolari, agitazione, ansia, craving, sudorazione, dolori articolari, aumento della frequenza cardiaca e della pressione.

La sindrome astinenziale da stimolanti (amfetamine e metamfetamine) riproduce le manifestazioni tipicamente osservate nei casi di tossicomania da cocaina, sebbene si ritiene che i sintomi persistano per un tempo più prolungato a causa della maggiore emivita delle amfetamine. Alcuni di questi sintomi includono depressione, irritabilità, ansia, affaticamento, problemi di concentrazione ed alterazioni dell’appetito.

Per quanto riguarda l’astinenza da benzodiazepine/ansiolitici (es. Xanax, Valium) i sintomi compaiono entro le prime 24 ore e possono durare da pochi giorni a diversi mesi, a seconda della durata dell’abuso e dello specifico farmaco utilizzato. I più comuni sintomi da astinenza, a causa di una brusca e non controllata interruzione, si manifestano generalmente entro 1 o 4 giorni dalla sospensione, durano per circa 10 giorni e comprendono: tremori, ansia, attacchi di panico, sudorazione, palpitazioni, mal di testa, rigidità muscolare, problemi di concentrazione.

Uno dei primi sintomi che una dipendenza si è instaurata è la comparsa di assuefazione al farmaco

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EFFETTI A BREVE E LUNGO TERMINE

I farmaci psicoattivi influenzano il sistema nervoso centrale, comportando alterazioni nella funzionalità del cervello, nella regolazione dell’umore, della percezione e della coscienza. Gli effetti a breve e lungo termine sul corpo dipendono dalla sostanza usata e dalla lunghezza del periodo di abuso.

In particolare si osservano cambiamenti a livello psicologico, definiti da alterazioni dell’umore in senso depressivo o maniacale, stati d’ansia, dispercezioni, disturbi della memoria e dell’attenzione, aggressività, perdita di coscienza, fino ad arrivare a veri e propri stati psicotici.

I danni a carico dell’organismo includono infarto, ictus, epilessia, pressione alta, problemi epatici e renali, arresto respiratorio, coma e nei casi più gravi morte.

TRATTAMENTO

Il trattamento della dipendenza da farmaci va gestito in via primaria da un medico specialista. Il ricovero in una struttura protetta può essere di aiuto. Il trattamento prevede degli interventi multidisciplinari della durata di alcuni mesi in fase acuta (terapia farmacologica, programmi residenziali, terapia comportamentale) per poi lavorare a livello ambulatoriale o in programmi semi-residenziali sul reinserimento dell’individuo nella società.

In particolare si osservano cambiamenti a livello psicologico, definiti da alterazioni dell’umore in senso depressivo o maniacale, stati d’ansia, dispercezioni, disturbi della memoria e dell’attenzione, aggressività, perdita di coscienza, fino ad arrivare a veri e propri stati psicotici.

I danni a carico dell’organismo includono infarto, ictus, epilessia, pressione alta, problemi epatici e renali, arresto respiratorio, coma e nei casi più gravi morte.

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