L’eroina è un potente oppiaceo derivato dalla morfina, una sostanza naturale ricavata dall’oppio. Essa può essere fumata, inalata o iniettata. Le modalità di assunzione attraverso inalazione o fumo vengono scelte per evitare rischi derivanti da infezioni e nell’errata convinzione che conducano meno facilmente alla dipendenza.
Esistono diversi tipi di eroina che si differenziano per qualità, tipo di impurità presenti e sostanze da taglio aggiunte durante o dopo la produzione. I tipi più comuni sono l’eroina bianca e l’eroina base (Brown sugar).
Essa ha un intenso effetto sul sistema cerebrale di ricompensa ed agisce influenzando la produzione di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina e le endorfine, che inducono sensazioni di benessere.
Dopo l’uso, dal sangue giunge immediatamente al cervello e si lega ai recettori degli oppioidi, provocando una sensazione di immenso piacere ed euforia (flash o rush) nell’arco di pochi secondi.
EFFETTI A BREVE TERMINE
Il rush iniziale della durata di pochi minuti è seguito da una fase caratterizzata da analgesia, senso di benessere, riduzione di stati psichici negativi, senso di calore, pace e distacco dalla realtà. Questo effetto è quello che induce alla costante ricerca della sostanza. A tali sensazioni di benessere possono accompagnarsi una varietà di conseguenti effetti negativi tra cui secchezza delle fauci, senso di pesantezza alle estremità, nausea, vomito e prurito.
Dopo gli effetti iniziali, le funzioni mentali risultano offuscate e si verifica una riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria. L’effetto si esaurisce in genere entro poche ore dall’assunzione della dose.
EFFETTI A BREVE TERMINE
Il rush iniziale della durata di pochi minuti è seguito da una fase caratterizzata da analgesia, senso di benessere, riduzione di stati psichici negativi, senso di calore, pace e distacco dalla realtà. Questo effetto è quello che induce alla costante ricerca della sostanza. A tali sensazioni di benessere possono accompagnarsi una varietà di conseguenti effetti negativi tra cui secchezza delle fauci, senso di pesantezza alle estremità, nausea, vomito e prurito.
Dopo gli effetti iniziali, le funzioni mentali risultano offuscate e si verifica una riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria. L’effetto si esaurisce in genere entro poche ore dall’assunzione della dose.
EFFETTI A LUNGO TERMINE
Gli effetti a lungo termine del consumo di eroina possono essere devastanti.
Il dipendente sviluppa una serie di problemi fisici che includono grave deficienza del sistema immunitario, malattie infettive, disturbi respiratori, cardiaci ed epatici, collasso venoso, stipsi, infertilità, disfunzioni erettili, malnutrizione, problemi psicologici e problemi comportamentali legati alla ricerca della sostanza (con possibili esiti negativi dal punto di vista legale).
DIPENDENZA, TOLLERANZA E ASTINENZA
L’uso abituale di eroina provoca dipendenza e assuefazione. La dipendenza fisica da eroina si instaura molto rapidamente, anche soltanto dopo pochi giorni di utilizzo. Per evitare la comparsa di severi sintomi da astinenza il dipendente è costretto ad utilizzare ancora la sostanza. La dipendenza fisica è caratterizzata inoltre dall’aumento alla tolleranza, cioè la necessità di aumentare la dose utilizzata per ottenerne lo stesso effetto.
La crisi da astinenza si presenta generalmente circa 8 ore dopo l’uso, può durare indicativamente da tre giorni fino a una settimana e può essere particolarmente dolorosa. Si manifesta inizialmente con fastidio, sudorazione, midriasi, irritabilità, sbadigli ed abbondanti emissioni nasali. Dopo alcune ore i sintomi diventano più intensi e compaiono brividi, tremori, sudorazione a freddo e dolore agli arti.
L’inasprimento dei sintomi da astinenza comporta depressione della funzione respiratoria, dolore addominale, nausea, vomito, crampi, brividi e scosse muscolari.
Tali sintomi cessano generalmente dopo circa 4 giorni, lasciando comunque un forte senso di spossatezza.
I sintomi psicologici comprendono ansia, disforia, depressione, senso di colpa e vergogna e sono spesso talmente importanti da essere considerati la causa più comune di ricaduta.
Quanto più il consumo di eroina è prolungato nel tempo tanto più è difficile superare le crisi di astinenza.
OVERDOSE
In caso di overdose, dovuta ad assunzione eccessiva della sostanza, possono verificarsi degli stati comatosi, seguiti da severa depressione della funzione cardiaca e respiratoria.
L’overdose da eroina può condurre a morte per arresto respiratorio e cardiaco.
Il trattamento in caso di overdose consiste nella somministrazione di antagonisti oppioidi, farmaci di sintesi impiegati come antidoto in caso di sovradosaggio.
TRATTAMENTO
Il trattamento della dipendenza da eroina non può prescindere da un intervento di tipo multidisciplinare che preveda l’attuazione delle seguenti fasi: disintossicazione, trattamento intensivo e prevenzione delle ricadute. Fondamentale nella presa in carico del dipendente è il sostegno medico specialistico tossicologico e psichiatrico, seguito da intervento di tipo psicologico e psicoterapeutico, da attivarsi inizialmente presso comunità residenziali ed in seguito semi-residenziali.
È fondamentale che il soggetto in recupero continui a fruire di sostegno psicologico anche a livello ambulatoriale dopo una prima fase di trattamento intensivo, per mantenere i risultati e prevenire la ricaduta.
Da un punto di vista psicoterapeutico gli approcci cognitivo comportamentale e sistemico relazionale sono considerati ad oggi i più efficaci.
La presa in carico del paziente deve necessariamente prevedere il coinvolgimento della famiglia nel processo di recupero, in un’ottica di intervento sistemico.